Ogni giorno che passa si fa sempre più intenso la cultura dell’indifferenza verso il genere umano, persistendo l’attenzione nei confronti del mondo degli animali,
Fin quando insisterà l’indifferenza della nostra società verso il mondo del diverso dell'Alterità e anche della disabilità, del dolore, della sofferenza, dell’ingiustizia : potrà esistere la
pace, la tranquillità, la sicurezza?
“La situazione economica ha provocato la frammentazione delle famiglie “ ha detto Papa Francesco nella visita nelle Filippine il 15 gennaio 2015 rivolgendosi al mondo“
mentre fin troppe persone vivono in estrema povertà, altre catturate dal materialismo e da stili di vita che annullano la vita familiare e le più fondamentali esigenze della morale
cristiana”.
Ma non è quanto avviene nel mondo, specie in Italia ?
Si fa sempre più intenso affrontare il problema dell’individualismo, dell’ingiustizia, dell’intorpidimento nei confronti dei bisogni del prossimo, un fenomeno sempre
più diffuso nel mondo attuale, dove a causa dell’ingiustizia si dovrebbe ricorre a “tagli chirurgici” nella metodologia della cultura dell’indifferenza.
Fra altre necessità è prioritario ed importante tutelare i poveri, gli emarginati, i disabili ascoltando le loro necessità da parte della società, delle Istituzioni Pubbliche immergendoci in
quell’appello non possono che essere contro la “globalizzazione dell’indifferenza”, “all’anestesia del cuore”, come disse Papa Francesco a Lampedusa l’8 luglio 2013 .
Ri-lanciare il bene comune è possibile ? Mah !
E’ difficile penetrare nel corridoio dell’indifferenza, conoscere dove sta andando la nostra società delle SS (soldi e sesso), dove muoiono persone barellate nelle corsie
degli ospedali, nelle insicure strade per colpa di incauti guidatori, tra le famiglie in serie difficoltà economiche e sociali tra l’ indifferenza generale ?
Ma a volte il cittadino si chiede : chi è il nostro prossimo ? cosa mi offre, dove è ?
Il nostro prossimo è quanti ci stanno accanto nel vivere quotidiano, è la famiglia che ci è vicina, è la società che valorizza non quello che appaiamo ma per quello che siamo, è
nella capacità di ascolto, è nella valutazione dell’analisi del bisogno e del fabbisogno della persona, di ogni persona !
Ma con quale attenzione bisogna guardare il nostro prossimo ? Se si volgesse lo sguardo molto spesso alla realtà, più attentamente da parte dei cittadini verso chi è veramente vittima di
sofferenze, sarebbe un grande “segno” di civiltà, molto di più sarebbero i nostri cuori e le nostre menti che si aprirebbero alla condivisione della giusta ragione per trovare una via a proposte
ed azioni per dimostrare che non dimentichiamo mai il nostro prossimo !
E’ opportuno ri - lanciare il bene comune verso il nostro prossimo ? Certamente è possibile per alcuni aspetti vacui ed ambigui per il cittadino legato a certe idee del mondo, ma alle
persone di buona volontà “ non lasciatevi rubare la speranza e sempre con questa, andare avanti” (Papa Francesco 29 marzo 2013 Carcere Minorile Casal del Marmo) . Intanto,
inconsciamente, viene “seminato” nella società : odio, violenza, ingiustizia, corruzione !
Da troppi anni insiste un velato silenzio sulle condizioni socio-economico e disagi in cui “vivono” le famiglie dei ciechi, dei sordi, dei sordomuti, dei disabili fisici, degli handicappati
psichici e degli stessi diversamente abili !in una parola quello che avvolge il mondo cruento della sofferenza !
Significativo è il “richiamo” pieno della tradizione cristiana e dei Comandamenti della Carità “diffondete sempre la cultura dell’incontro, della solidarietà, dell’accoglienza verso le persone
con disabilità, non solo chiedendo le giuste provvidenze, ma favorendo la loro partecipazione attiva alla vita della società “( Papa Francesco all’Unione Italiana Ciechi Chiesa Santa Marta –
Vaticano 11 giugno 2013.).
Un Uomo solo, un grande stimato Pontefice, Papa Francesco : un papà che ha saputo scuotere molte coscienze e ci ricorda, spesso e con semplicità, di amare il nostro prossimo con sagge
parole dirette al cuore ! Queste sono le vere espressioni che fanno tanto bene !
Ancora una volta dobbiamo ribadire quella della urgentissima “problematica” della situazione, tra l’indifferenza, dei disabili fisici, soprattutto dei malati psichici, che necessita di un
intervento della Sanità e di una Legislazione urgente, adeguata, efficace, attesa da anni perché il rispetto della dignità della persona è essenziale in una società che vuol essere
civile, come afferma l’art. 18 la Costituzione : “Ogni cittadino inabile ha il diritto all’assistenza sociale” .
Diceva giustamente Fedor Dostoiewsky : "Il grado di civiltà di una Nazione si soppesa con la constatazione in cui si trattano i malati mentali”.
La società civile, il mondo cattolico e le Istituzioni devono risvegliarsi dal torpore di comodità e devono riprovvedere al bene comune e riproporre quella fiducia che resta nella illusa speranza
del bene per tutti, per non dovere soccombere a quel detto popolare: “ non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire !”
La comunità civile dovrebbe dare un maggior sussulto di solidarietà, mentre ogni buon cristiano, “non quello da salotto” come dice Papa Francesco, “ma quello dotato di coraggio di dare fastidio
alle troppe cose tranquille”, (Vaticano Chiesa Santa Marta omelia del 16 maggio 2013), nel rilanciare il bene comune, dovrebbe dar voce a coloro che non possono esprimerla e difendere il
cittadino debole ed emarginato dal silenzio e dal disinteresse.
fonte: http://www.oggi.it/posta/2016/04/07/no-allindifferenza-sociale-e-alla-sofferenza-umana/
L'indifferenza è spesso devastante. Quel vuoto affettivo che esprime
una persona per noi importante può lasciare delle profonde ferite. Infatti, più è importante la persona per noi e tanto più terribili saranno le conseguenze dell’indifferenza. Si tratta di un
atteggiamento che provoca una profonda insicurezza, crea incertezza e spalanca le porte alla solitudine. Tuttavia, capire perché una persona è indifferente può contribuire ad alleviare questi
effetti o addirittura ci aiuta a rompere il ghiaccio.
- Mancanza di coinvolgimento emotivo. Il fatto che una persona
sia importante per noi non sempre significa che siamo altrettanto importanti ai suoi occhi. Alcune persone possono assumere un atteggiamento indifferente perché non siamo così importanti per loro
da un punto di vista emotivo. Esse non percepiscono che c'è un forte legame emotivo e preferiscono mantenere le distanze.
- Necessità di proteggere se stessi. Alcune persone preferiscono
non amare per evitare di essere ferite, in questi casi, preferiscono distanziarsi emotivamente e l'indifferenza viene utilizzata come uno scudo. Sono persone che hanno paura di impegnarsi e non
vogliono dei legami emotivi, di solito perché hanno vissuto in prima persona l’esperienza traumatica dell’abbandono e non vogliono rivivere lo stesso dolore.
- Strumento di manipolazione. In alcuni casi, specialmente nei
rapporti di coppia, l’indifferenza diventa un'arma di manipolazione emotiva. Quando una persona sa che l’altro la ama abbastanza per cedere, può adottare un atteggiamento indifferente al fine di
raggiungere i suoi obiettivi. In questi casi, l'indifferenza viene usata come uno strumento di punizione.
- Necessità di spazio. Ci sono persone che, per loro natura, sono
emotivamente più distanti e non esprimono con facilità i propri sentimenti preferendo mantenere le distanze. Altre volte, stanno solo attraversando un periodo della loro vita in cui hanno bisogno
di più spazio, come l'adolescenza o dopo la fine di un rapporto. Di conseguenza, possono utilizzare l'indifferenza per proteggere il loro spazio.
- Auto negazione. Si può assumere un atteggiamento indifferente
perché si vede nell'altro qualcosa che si riconosce in se stessi, ma che non si vuole accettare. Ad esempio, una persona che ha raggiunto una determinata posizione sociale può essere indifferente
alle persone appartenenti a un gruppo sociale che gli ricorda il suo passato. In questi casi, l'indifferenza è un guscio protettivo ad evitare che il suo "io" idealizzato non entri in
conflitto.
- Desiderio di causare dei danni. Purtroppo per noi, ci sono
delle persone particolarmente rancorose che sono consapevoli di avere ancora un potere emotivo sugli altri e usano l'indifferenza per fare del male. In questi casi, l'indifferenza è un'arma di
vendetta utilizzata per colpire l'altro dove gli fa più male.
Certo, ci possono essere altre cause per l’indifferenza e talvolta
queste possono sovrapporsi perché ogni situazione è unica e le relazioni interpersonali sono molto complesse. Per scoprire l'origine dell’indifferenza è essenziale scavare nel passato della
persona, mettersi nei suoi panni e capire che cosa significa per lei questa relazione dal punto di vista emotivo.
A seconda delle cause dell’indifferenza possiamo assumere un
atteggiamento o l’altro. Ad esempio, quando una persona è indifferente perché ha bisogno di spazio, si consiglia di fare un passo indietro e rispettare la sua privacy. Nel caso in cui ha paura di
tornare a soffrire dobbiamo dimostrargli che noi non rappresentiamo un pericolo ma, al contrario, che siamo al suo fianco per appoggiarla.
Ci sono anche dei casi in cui una persona può rispondere con
indifferenza senza rendersene conto, così che a volte è sufficiente farglielo notare, indicandogli i danni che ci fa questo atteggiamento e come vorremmo che fosse la nostra
relazione.
Naturalmente, in altre occasioni l'indifferenza è un segnale che il
rapporto non sta andando bene e indica che dovremmo riconsiderarlo, o almeno, dovremmo cercare di stabilire una distanza emotiva in modo tale che l'altra persona non possa esercitare
l'indifferenza come arma facendoci del male.
Fonte: http://www.angolopsicologia.com/2015/05/indifferenza-ragioni.html
https://lamenteemeravigliosa.it/le-conseguenze-dellindifferenza/