IL CONTATTO E LA CAREZZA: UN BISOGNO PRIMARIO DELL`ESSERE UMANO  ::


Attraverso la pelle s'impara l`amore

 

E` stato l`incontro con la Biodanza ad arricchire di significati umani profondi le mie ricerche sulla Comunicazione e il Contatto offrendomi la speranza di poter percorrere vie salutari di connessione con la Vita. La storia di ogni esistenza è un tracciato di vincoli di cui il più forte deve essere con la Vita stessa.

Questo avviene, e non potrebbe essere altrimenti, "sulla nostra pelle".

"La nostra pelle è la soglia di un mistero meraviglioso", scrive Rolando Toro: è il limite corporale che ci mette in comunicazione con gli altri e con l`universo.

Nella metodologia di Biodanza esistono strumenti concreti per colmare l`urgente necessità di vitalizzare l`istintivo atto di vincolazione tra chi dà e chi riceve.

"E`attraverso la pelle che diventiamo degli esseri in grado di amare, non s`impara ad amare sui libri, ma essendo amati"  scrive Asley Montagu.

E`proprio così. E` proprio attraverso la pelle che da neonati percepiamo lo stato d'animo di chi si occupa di noi, così come la madre recepisce il nostro umore quando con enorme e istintiva spontaneità cerchiamo calore, succhiamo, chiediamo cibo e attenzioni. Da bambini amiamo i nostri genitori amando il loro corpo che tocchiamo e cerchiamo con piacere. E da adulti, anche mentre corriamo perseguitati dal ritmo frenetico del fare, non aneliamo forse all`abbraccio confortante di chi amiamo? Abbiamo una costante nostalgia di mani dolci e calde che si posano sulla nostra pelle e ci accarezzano con dedizione.

In tanti anni di lavoro con le persone che mi richiedevano cure e massaggi sono arrivata alla conclusione che anche il più chiuso e ostile degli esseri umani insegue nel suo intimo la stessa necessità: toccare ed essere toccato con cura, accarezzare ed essere accarezzato con amore. E chi finge il contrario, o sostiene che può vivere senza affetto e contatto, ne è ancor più bisognoso.

Quando ci coglie la fatica o le delusioni, o quando veniamo colpiti da una disgrazia, istintivamente sentiamo il bisogno di gettarci nelle braccia di qualcuno perchè ci consoli e si occupi di noi.

E quando abbiamo paura? Quasi sempre prendere la mano di una persona in stato di stress genera un effetto calmante, riducendo l`ansia e procurando un senso di maggior sicurezza.

Come mai la stimolazione tattile, in forma di carezze, vezzeggiamenti, abbracci e `coccole` riesce a produrre effetti tanto notevoli sugli individui turbati emozionalmente?

E come mai nella nostra vita quotidiana, familiare, di coppia, nell`amicizia e anche nelle relazioni di lavoro, un piacevole contatto fisico rappresenta una naturale ed organica fonte di benessere, gioia, gratitudine e piacere di vivere?

C`è una risposta molto semplice: ricevere un contatto affettuoso sin dai primi giorni di vita e crescendo saper comunicare con naturalezza e facilità nel contatto corporeo è un`esperienza fondamentale e necessaria per il sano sviluppo comportamentale dell`individuo.

Un confortevole contatto corporeo ci rende sicuri e dà fiducia in noi stessi e nella vita. Ciò che ci collega al mondo è la comunicazione tattile.

Possiamo vedere, ascoltare, pensare a qualcosa, ma è attraverso il tatto che questo qualcosa entra a far parte della nostra esperienza di vita.

 

I comportamenti di contatto

Esistono tante differenze culturali nei comportamenti di contatto quanti sono i paesi del mondo. Occupano tutto l`arco che va dall`assoluta mancanza di contatto alla sua piena espressione.

Ma anche all`interno della stessa cultura possiamo trovare famiglie con comportamenti di contatto minimo e altre in cui costituisce una parte così importante della vita che ci si abbraccia, ci si accarezza e ci si bacia con tanta frequenza da meravigliare chi non ha quest`abitudine.

Il contatto corporeo è una RISPOSTA ISTINTIVA e il mondo animale ci insegna tanto riguardo a questo: quasi tutti gli animali amano essere accarezzati o ricevere stimolazioni tattili.

Tutti i mammiferi toccano i propri piccoli, solitamente leccandoli dalla sommità del capo alla punta della coda, per un certo periodo successivo alla nascita . Questo atto corrisponde alla necessità fisiologica di attivare le funzioni intestinali.

Risulta eloquente il modo in cui i piccoli ricercano il contatto: hanno la necessità di rannicchiarsi e di accoccolarsi aderendo al corpo della madre e dei fratelli.  E` attraverso questi contatti che imparano comportamenti vitali.

Se per gli animali è sufficiente ricevere stimolazioni tattili per gli esseri umani il contatto corporeo deve possedere una componente fondamentale: `la tenerezza`.

I gesti che permettono al neonato di crescere sano e sicuro, amabile e forte sono i gesti più antichi dell`accudimento e del dare e ricevere affetto: cullare, abbracciare, accarezzare, baciare, stare vicini, guardarsi.

La soddisfazione di questa esigenza, anche negli adulti, serve a dare all`individuo la sicurezza di cui ha bisogno, la convinzione di essere desiderato e stimato, e così coinvolto e consolidato nella relazione con gli altri.

Il primo contatto fondamentale è con la madre.

Gli individui impacciati nei rapporti con gli altri, goffi e incerti nei loro contatti corporei, nello stringere la mano, nell`abbracciare, nell`accarezzare, in una qualsiasi dimostrazione tattile di affetto, e spesso in tutte, lo sono principalmente perchè è loro mancato il contatto corporeo affettivo con la madre.

Una relazione che si intesse su una trama di reciprocità: il piacere del contatto corporeo gratifica e soddisfa sia il bimbo sia la madre.

 

La relazione fra Amore e sviluppo

E` a cominciare da questi primi momenti e, in seguito, per tutta la vita che la dimensione della comunicazione umana può raggiungere un grado d`integrazione molto elevato nella scala dei valori umani quando manifestiamo la capacità di un contatto caldo e accogliente: un contatto affettivo.

Un contesto ambientale che assicuri una qualità di reciprocità e sincerità affettiva ci permette di esprimere e sviluppare comportamenti spontanei, naturalezza nel contatto, piacere corporale e accoglienza.

Cosa succede quando questo non avviene?

René Spitz ha compiuto un`accurata ricerca scientifica sugli effetti neurofisiologici del contatto e della carezza osservando i bambini in condizione di deprivazione. Bambini ospedalizzati oppure orfani.

Le sue ricerche rappresentano una rivoluzione in Pediatria, perchè egli ha scoperto che le carezze, le cure e la trasmissione di sicurezza, per esempio tenendo in braccio il bebè, durante i primi mesi di vita sono fattori dello sviluppo.

I bambini che non ricevono amore in queste prime tappe di vita non riescono a stabilire un collegamento adeguato tra la corteccia e il diencefalo, in modo da poter sperimentare la relazione fra il mondo esterno e il mondo interiore, emozionale e viscerale. La maggior parte dei bambini delle grandi città presenta disturbi caratteriologici e crisi dello sviluppo. E` stato osservato, nelle sessioni per bambini, che la Biodanza eleva il loro livello generale di salute. I problemi più frequenti osservati nei gruppi di lavoro sono: timidezza, ansietà, tendenze aggressive, ipercinesia, altri disturbi di motricità.

I bambini che hanno carenze di affetto materno o da parte di chi si prende cura di loro ritardano nella crescita e provano danni irreversibili nell`aspetto motorio, affettivo, del linguaggio e dello sviluppo intellettuale.

Spitz, verificò presso gli orfanatrofi, il fenomeno del marasma infantile e della morte per depressione anaclitica. Fino al 60% dei bambini istituzionalizzati che non ricevono amore, muoiono prima dei due anni di età, malgrado siano ben alimentati e ricevano le cure igieniche e cliniche indispensabili.

 

Il bisogno di contatto ha origine nell`embrione umano

Anche le ricerche scientifiche sulla formazione della vita nel periodo intrauterino hanno portato a capire quanto il bisogno emotivo di contatto sia una necessità fondamentale dell`essere umano.

Esso trova solide basi già nello sviluppo embriologico del feto.

Seguiamo il processo di formazione del feto.

La scintilla che accende una nuova vita umana proviene da un contatto: un contatto sensuale fra un uomo e una donna innamorati, che si prolunga nella fusione interna fra uovo e spermatozoo.

Una volta formatasi, la cellula si suddivide rapidamente e nell`arco di un mese si è trasformata in un embrione umano.

Osserviamo che il sistema nervoso (terza settimana di vita) come la pelle (sesta settimana) si formano dallo stesso foglietto embrionale:

l`ectoderma.

Dall`ectoderma nasce (terza settimana) il canale neurale, abbozzo del sistema nervoso, dal quale si espandono una serie di altri abbozzi nervosi ognuno dei quali andrà ad innervare un analogo segmento cutaneo, muscolare, vascolare, connettivale e viscerale.

In laboratorio è stata scoperta l`enorme sensibilità che la stimolazione tattile genera sul feto: "Quando l`embrione è lungo appena tre centimetri, e ha un`età di nemmeno otto settimane, un leggero sfioramento sul labbro superiore o sulle ali del naso del piccolo essere provoca l`inarcarsi del collo e del tronco per sfuggire alla fonte della stimolazione." (Montagu, Il linguaggio della pelle)

Osserviamo, così, che il senso più strettamente associato con la pelle, il senso del TATTO, è il primo a svilupparsi nell`embrione umano: è il nostro primo mezzo di comunicazione.

 

Il primo contatto accade nell' utero

E proseguendo troviamo l`embrione, ancora molto piccolo nella cavità uterina, immerso nel liquido amniotico, senza mai toccare le pareti dell`utero esso riceve una stimolazione tattile leggera

In questa prima fase della vita intrauterina, l`embrione sperimenta di continuo un dolce idromassaggio, che non si arresta nemmeno di notte, quando la madre, dormendo, con la sua respirazione lenta e ritmica lo culla dolcemente.

Dal secondo mese di gravidanza in avanti l`embrione, poichè cresce più rapidamente della cavità uterina, la riempie a poco a poco completamente e verso l`ottavo mese la stimolazione tattile non viene più prodotta dall`acqua ma dalle morbide pareti muscolari dell`utero. 

E l`idromassaggio si trasforma in un vero e proprio massaggio: ritmico, profondo e avvolgente. E` attraverso la pelle, prima di nascere, che sentiamo esistere qualcosa al nostro esterno acquisendo un primitivo senso del Sè.

Nell`ultimo mese di gravidanza compaiono le prime contrazioni, indolori per la donna, che abituano il feto alle contrazioni delle doglie, la cui intensità sarà dieci volte maggiore. Per il momento sono ancora soltanto carezze.

Con questa progressiva modalità aumenta lo sviluppo della nostra percezione tattile, la pelle ricorderà per sempre queste forti esperienze prenatali che sono determinanti per il futuro `sano` del bambino e dell`adulto.

Secondo i principi dell`embriologia una funzione vitale è tanto più importante quanto più precocemente si sviluppa. Essendo l`organo della pelle e il senso tatto fra i primi a formarsi nell`embrione possiamo comprendere, anche da un punto di vista neurofisiologico, quanto la funzione del contatto sia un bisogno primario dell`uomo.

 

Dalla vita pre-natale a quella post-natale

Le esperienze di calore, contatto e protezione che si sono impresse sulla nostra pelle durante la vita prenatale devono trovare continuità anche nella vita postnatale affinchè il neonato si sviluppi e diventi un bambino ed un adulto sano ed equilibrato.

Vari esperimenti scientifici sul bisogno vitale di contatto hanno dimostrato quanto è importante `il toccare e l`essere accarezzato` per l`essere umano.

Ricordiamo gli esperimenti di Harlow (con i lattanti di scimmie, madre di metallo e di stoffa), Levine (topi accarezzati e non accarezzati), Spitz (la carenza affettiva interferisce nel recupero dell`infanzia abbandonata, per quanto efficienti siano i metodi di cura), Margareth Ribble (evidenzia tre tipi di stimolazione sensoriale: il contatto tattile, il movimento cinestesico, il canto) e molti altri ricercatori che hanno rilevato come la mancanza di contatto cutaneo, specialmente nel primo anno di vita, sia determinante per la formazione di persone ammalate.

Il problema dell`eczema infantile, per esempio, è in questo senso molto significativo. La carenza affettiva, la mancanza di `tocco` rende i neonati soggetti ad affezzioni tipo `crosta lattea` o altre malattie cutanee.

Gli psicodermatologi insistono sull`importanza di ricevere più contatto fisico per arrivare a vincere certe dermatosi. Riguardo la mancanza di `contatto` emozionale tra il bambino e sua madre, è rilevante quanto afferma Rof Carballo:

"Il bambino ha l`eczema per mancanza di carezze, cioé per mancanza di qualcosa che non sembrerebbe avere senso biologico. Ma in realtà la Carezza, il contatto con le mani della madre con la pelle del bambino è uno degli atteggiamenti, forse il più importante, attraverso il quale il `cervello interno` materno si collega con il cervello interno infantile. L`assenza di contatto reale cutaneo non è soltanto un segnale dell`assenza di contatto affettivo, bensì un disturbo autentico della simbiosi madre-figlio."

 

Biodanza®: il continuum del primo contatto

E` importante comprendere che il contatto in sè stesso, un contatto meccanico, non è terapeutico. Esso deve avvenire all`interno di un approccio affettivo, in un processo progressivo di comunicazione e di empatia.

Per Biodanza proporre esercizi di contatto e di accarezzamento è la risposta ad un bisogno autentico di protezione e accoglienza nello scambio reciproco di piacere e accettazione. Il contatto deve raggiungere la qualità di Carezza: un gesto pieno di attenzione, compiuto nell`ascolto delle richieste reciproche, con la capacità di agire in feed-back con l`altro. La metodologia di Biodanza è attenta al continuum, propone un avvicinamento sensibile, in un clima affettuoso, nel quale la progressività è `cura dell`altro`, dell`espressione del suo Essere.

E` qui che si compie un salto di grande Integrazione, attraverso l`affettività: si compie l`istintivo atto di vincolazione umana tra chi dà e chi riceve.

Se non abbiamo ricevuto un buon contatto non possiamo comunicarlo, dobbiamo ritrovare la carezza, riempire la carenza, altrimenti ci sarà spazio per comportamenti vittimistici o violenti che altro non sono che la risposta alla mancanza. Quando ci esprimiamo con emozione, cuore ed empatia le nostre mani, nel contatto diventano `parlanti`.

Le vivencias di Biodanza generano un tocco affettivo e delicato, la carezza è un tocco che crea situazioni poetiche ed espressive di grande intensità.

Magistralmente Leboyer, grande innovatore della pediatria mondiale, descrive come bisogna toccare un bambino: "Attraverso il contatto delle mani il bambino capta tutto: il nervosismo o la tranquillità, l`incertezza o la sicurezza, la tenerezza o la violenza. Sa se le mani lo desiderano. O se sono distratte. O, ciò che è peggio, se lo rifiutano.

Davanti a delle mani premurose, affettuose il bambino si abbandona, si apre.

Davanti a delle mani rozze, ostili, si isola, si nasconde, si chiude....

Quali mani devono sostenere il bambino? Mani leggere, non autoritarie. Che non chiedono nulla. Che `sono` semplicemente lì. Leggere ma piene di tenerezza. E di silenzio." (Per una nascita senza violenza)

            "Cambiare il concetto di contatto in carezza,

             costituisce un`evoluzione culturale"

                                                                     

 

La carezza: chiave di un contatto armonico

Il contatto delle mani, gli abbracci, le carezze parlano un linguaggio autentico, vivo, senza inganni di sorta nella scoperta reciproca.

Quando il palmo della mano si posa sulla pelle e accarezza dolcemente crea una `piccola culla`. Quando avvolge ciò che tocca completamente come l`elemento acqua che aderisce ad ogni forma comunica una vicinanza totale: una fusione.

Leleu, nel "Trattato delle carezze", ne dà un`ampia descrizione:" Oltre che un piacere, è un vero e proprio linguaggio. Gli esseri comunicano con la voce e lo sguardo, ma quando sentono il desiderio di approfondire un rapporto, questi sensi diventano troppo poco. Solo con il contatto si ha la prova tangibile, palpabile della vicinanza, della comunicazione: si ha la sensazione di essere vivi, di essere desiderati."

 

Gli effetti della carezza

La carezza è uno degli strumenti fondamentali in Biodanza

Induce trasformazioni a livello organico ed esistenziale: dare e ricevere carezze ha lo stesso potere di certi farmaci, perchè si attiva nelle cellule il processo di produzione delle endorfine e degli ormoni: è come un tocco `magico` che migliora molte cose, compresa la velocità di cicatrizzazione e di sedimentazione.

Uno degli effetti più importanti della carezza è la trasformazione del LIMITE CORPORALE.

Sensibilizzare la pelle, significa sensibilizzare la nostra Identità, noi stessi.

Il sessuologo W. Reich ha parlato di `corazza caratteriologica` descrivendo le difese, concretizzate in rigidità, che il nostro organismo crea quando non esprimiamo ciò che sentiamo.

Realmente, tutti i nostri problemi si riflettono in tensioni localizzate sul corpo.

L`atteggiamento di difesa provoca un`ispessimento muscolare e una rigidità articolare che alla lunga rende insensibile la percezione tattile e cinestesica privandoci anche della possibilità di sentire piacere.

A questo punto è tanto evidente quanto bisogno abbiamo di facilitare nella nostra esistenza le esperienze di contatto. "Solo trasformando il nostro limite corporale", scrive Rolando Toro` "in qualcosa di plastico, capace di trasparenza, di proiettare ed irradiare la nostra identità possiamo vincolarci autenticamente con le altre persone e con l`Universo ed integrare vasti cicli di energia vitale. La duttilità della pelle (sensibilità tattile-erogena) e della muscolatura (cinestesia) è di importanza vitale per una Identità sana."

Attraverso il contatto e le carezze si produce un`autovalorizzazione, perchè ci sentiamo desiderati e apprezzati.

Accarezzare ed essere accarezzati è l`intimo riconoscimento del nostro valore come esseri viventi `unici`.

 

fonte: http://www.biodanzabologna.it/it/biodanza/articoli-pubblicati?id=100